mercoledì 18 ottobre 2017

Vendite e OTA 5 - "Che ci vuole a fare...?" - Premessa


Occorre una necessaria premessa, in modo da fugare tutti i dubbi circa le mie considerazioni.
Lo scorso anno gli hotel di catena hanno raggiunto il 14% delle camere d'albergo in vendita in Italia, percentuale che si prevede arriverà al 15% nel 2018. O almeno così pare. Ovviamente non mi occupo di loro. Né, al momento, io ho esperienza di queste realtà tale da analizzare situazioni proprie del loro ambito.

Un hotel di medie dimensioni, non di catena, specie se stagionale, difficilmente ha un ufficio prenotazioni dedicato.
C’è la portineria e siccome la portineria non fa “niente” - chiedetelo alla cucina e alla sala cosa facciamo noi, secondo loro, e come carri alati trainati da unicorni portino i clienti in albergo - allora deve fare “un po’ tutto”.  
La frase magica che ci sentiamo continuamente ripetere è: “che ci vuole a fare…?”. Nulla, non ci vuole nulla. Ma mentre il tempo passa compiendo una serie di piccoli “nulla”, dal noleggio di una bicletta ad un check-in, dal dare indicazioni sul territorio al chiamare l’idraulico, dall’ordinare la torta per il bambino della 420 al tradurre e stampare il menu, il tutto mentre il telefono squilla e bisogna contemporaneamente inserire nel gestionale almeno le prenotazioni last-minute e smaltire delle e-mail, di tempo per organizzare e gestire le vendite ne rimane davvero poco.
Che si fa? Va da sé che, se sei lì a svolgere compiti nei quali un aiuto meno esperto -e costoso- sarebbe utilissimo, il tempo scorra comunque e la stanchezza arrivi lo stesso. E se ti manca una serie di strumenti che facilitano la vendita diretta ed aiutano a gestire la vendita intermediata online, finisci per non dedicarti abbastanza alla prima e a correre ai ripari gettandoti sulla seconda, non riflettendo più di tanto sulle politiche tariffarie, ma col solo pensiero di riempire camere vuote.
Nessuno è tanto masochista da essere contento di sapere che avrà almeno il 30% dell’hotel vuoto a una settimana da una certa data in alta stagione.
Nessuno, tra l’altro, può prevedere questa situazione
con mesi di anticipo, a meno che non abbia una clientela internazionale predominante, della tipologia che necessita di prenotare voli e procurarsi visti d’ingresso molto prima della data di arrivo.
Assumerei quindi che gestire la vendita sistematicamente last-minute sia una cosa che può procurare soltanto una ricetta di ansiolitici di vario genere.
Questo però risulta non essere un problema del titolare dell’impresa, che normalmente mette a disposizione “quelle” risorse e con “quelle” te la devi cavare. Quindi qualcuno ancora sogna un gestionale (nel 2017…), qualcun altro vagheggia un sito user-friendly con prenotazione diretta, qualcun altro ancora osa immaginare un channel manager. Esagerato!
E per tutte quelle belle cose che si possono fare sui social, vorrai mica qualcuno? Vorrai mica una persona che si occupi delle famigerate recensioni, evitando imbarazzanti risposte da abitanti della palude dello Stige nell’inferno dantesco?
“Che ci vuole a fare…?”
Tempo? Lucidità? Concentrazione? Non posso ricaricare questi tre fattori come riempio un magazzino di merce.
Quanto costa questa situazione ad un albergo? Quanto “traffico” viene dirottato, o si dirotta in automatico, verso le OTA
  1. perché la gente vuole subito una risposta alle richieste,
  2. perché sul sito non si capisce nulla,
  3. perché la pagina Facebook ha ancora come ultimo contenuto condiviso l’offerta per Pasqua 2015
  4. e soprattutto perché la tua politica tariffaria “diretta” finisce per non essere vantaggiosa, per il cliente, rispetto a quella adottata last-minute sulle OTA nell’ottica di riempire le camere?
Siamo condannati ad un'intermediazione sempre maggiore, come forse mai l'abbiamo avuta?
Ho abbastanza tempo, ora, per non farvi aspettare ulteriormente… Ma visto che il papiro si allunga, continuo sul prossimo post.
Maleducati ossequi.
LaReception

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